ERNIA – COME UCCIDERE UN USIGNOLO (67 EDITION)

L’importanza di riprovare e non lasciarsi abbattere

 

Ho ascoltato “Come Uccidere Un Usignolo” di Ernia. Lo trovo un ottimo album di esordio.

“CUUU” è l’album di esordio di Ernia che, in realtà, è al suo secondo tentativo di entrare nella scena rap italiana, insieme alla new wave costituita da Sfera Ebbasta, Rkomi, Tedua, Izi, Ghali, Achille Lauro, Laïoung, Dani Faiv, Axos e, ovviamente, la Dark Polo Gang. Il primo tentativo era arrivato diversi anni fa insieme a Ghali, ma i due dopo un buon inizio erano stati messi da parte ed avevano ricevuto tutt’altro che incoraggiamenti dai fans, come Ernia stesso sottolinea nel monologo precedente alla canzone copertina del disco, ovvero “Come Uccidere Un Usignolo”.

L’album rilasciato da Ernia è simbolo della rinascita dell’artista di QT e ne indica una grande crescita artistica che lo ha portato alla creazione di ottimi pezzi come “Madonna”, “Gotham”, “Feeling”, “Come Uccidere Un Usignolo” (che secondo me è il pezzo migliore del disco, questo anche grazie all’ausilio del monologo di Ernia che fa riflettere molto) e “Bella”. Ernia però non si è fermato qui: dopo la normale uscita del suo lavoro ha rilasciato nuovamente l’album in una nuova “67 edition” che raddoppia il numero delle tracce e innalza qualitativamente il livello del disco.

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La “67 edition” aggiunge ai già 8 pezzi presenti (“QT”, ”Gotham”, ”Feeling”, ”Madonna”, “Bella” (video), “Ehy Boy”, “Amici” e “Come Uccidere Un Usignolo”) nuovi lavori tra cui “Disgusting”, pezzo insieme a uno dei grandi del rap italiano, Guè Pequeno, che in qualche modo certifica l’entrata del ragazzo nella scena rap italiana attraverso due strofe che sono destinate a rimanere nella mente degli ascoltatori per potenza scenica delle parole e rabbia di narrazione, “EGO” e una nuova idea di struttura tecnica del disco, con due pezzi che in teoria dovrebbero completarsi nella narrazione di una vicenda divisa in due punti di vista distinti: “Lei no (Il Tradito)” (video) e “Tradimento (Il Traditore)” sono due tracce che sembrano raccontare un fatto personale verificatosi durante la vita dell’autore che poi ha deciso di narrare e riportare nella propria opera musicale. Questa introduzione tecnica di Ernia sembra molto interessante a me è piaciuta notevolmente. Nell’inizio di “Pas Ta Fête” il rapper si dimostra essere discreto anche nel rappare in una lingua diversa dall’italiano e a suo agio con qualunque tipo di flow e beat. “CUUU” potrebbe essere una rampa di lancio per Ernia che con l’uscita di “Madonna” (video) assieme a Rkomi avrà già notato come il suo nome inizi ad essere sulla bocca di tutti.

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